giovedì 27 settembre 2007

Telenovela Casaleno


Luglio 2007

IL NUOVO STADIO DEL CAPOLUOGO È ANCORA LÌ. INUTILIZZATO E INUTILIZZABILE.

E ADESSO TOCCA A MARINI UNA STORIA DI RITARDI INGIUSTIFICATI, DI GRANDI INTERESSI E DI LAVORI PUBBLICI ALLA CIOCIARA


articolo di Gianpaolo Russo ( http://www.quionline.it/societa_dettaglio.asp?id=119 )




Altro che Beautiful! La telenovela Casaleno, proprio quando sembrava arrivata l’ultima puntata, torna a tingersi di giallo e ad arricchirsi di nuovi personaggi.

Evidente che in questa città quarant’anni (40 ANNI) sono troppo pochi per costruire uno stadio.

Da altre parti, vedi ad esempio Reggio Emilia, per realizzare un impianto moderno, funzionale e persino bello esteticamente, sono stati sufficienti sei mesi.

Oggi, a distanza di tutto questo tempo, lo stadio Casaleno se ne sta lì, fermo, immobile, come un gigante inutile, con quell’orrenda tribuna semicoperta simbolo del degrado e dei ritardi della varie amministrazioni pubbliche.

Intere generazioni di frusinati hanno utilizzato quei luoghi per scoprire nuovi amori, per correre, per fare fitness.

Ma nessuno ha mai potuto assistere a una partita di calcio.

Un progetto, quello di realizzare uno stadio in un’area più consona rispetto a quella ormai inopportuna e inospitale del Matusa, partito negli anni ’70 e dove, nel corso del tempo, ogni amministrazione, di ogni colore, ha speso soldi pubblici senza arrivare alla fine.

I mondiali di calcio del 1990 sembrarono una buona scusa per concludere i lavori ma, ben presto, anche questi sogni vennero miseramente disattesi.
Con tutti i miliardi spesi (all’epoca si trattava di lire, meno male) si sarebbero potuti costruire almeno quattro stadi.

Progetti sbagliati, scarso interesse e notevole incapacità. E così il capoluogo ha visto la sua “cattedrale nel deserto” invecchiare prima che fosse inaugurata.

Ed ora, da qualche tempo, si è tornati a parlare del nuovo stadio per due motivi: la promozione in serie B del Frosinone e soprattutto la volontà da parte degli imprenditori locali di realizzare a loro spese e per i loro interessi uno stadio nuovo, unendo anche una riqualificazione urbanistica dell’area del Matusa.

Negli ultimi quattro anni, l’ex giunta Marzi, pensando che il pubblico non ce l’avrebbe mai fatta (ma perché bisogna accettare questo postulato secondo il quale la pubblica amministrazione non sarebbe più in grado di realizzare opere pubbliche senza l’aiuto dei privati? Eppure le tasse i cittadini continuano a pagarle e non ci risulta che siano diminuite, anzi!), sulla spinta di nuovi imprenditori, ha cercato di risolvere il problema con la procedura complicata del project financing.

Da quel momento è iniziato un tira e molla incredibile (e l’anatra zoppa non ha certo aiutato).

Poi un “angelo” venuto dalla Regione (l’assessore Francesco De Angelis, ndc) ha deciso di rompere gli schemi attivando un finanziamento regionale di dieci milioni di euro.

Il tutto mentre la città di Frosinone festeggiava la promozione nel grande palcoscenico calcistico della serie B.

Ma, nella migliore tradizione ciociara, il meccanismo si è nuovamente inceppato.

Al di là degli annunci e dei tentativi di darne esecutività, fino all’ultimo minuto, dell’ultima giunta possibile (a tre giorni dal voto!) Marzi e compagni hanno tentato di portare a compimento l’iter burocratico.

Il fallimento, però, è stato totale.

Sarà la nuova amministrazione ad occuparsene, si disse.

E così, da alcune settimane, il pallino è passato nelle mani della giunta MARINI.
L’assessore ai project, DANILO GIACCARI, ha dovuto spiegare l’intricata matassa ai nuovi esponenti di giunta. Che adesso, ovviamente, vogliono vederci chiaro.

In particolare lo Sdi di Gianfranco Schietroma sembra essere l’ostacolo più spinoso.

Il nodo sta nella presunta disparità tra gli interessi collettivi e quegli degli imprenditori.
In questi giorni si sta cercando, per la verità con grande fatica, una soluzione intermedia che, però, rischia di non accontentare nessuno.

Alla fine, con tutta probabilità, ci sarà il via libera con piccoli ma sostanziali adeguamenti, come ad esempio sulla gestione per novant’anni dei parcheggi da concedere ai privati, ritenuta dai più eccessiva.

Inoltre c’è il problema della viabilità che appare irrisolto e che comunque, in un’area già sofferente da questo punto di vista, rischia di patire le pene dell’inferno.

E poi i risvolti urbanistici, con cubature che andrebbero a incidere pesantemente sul piano particolareggiato della zona B, zona nevralgica del capoluogo.
Insomma, ci saranno altri incontri, altri adeguamenti ma poi, alla fine, il project si farà.

Anche perché appare certo che tornare indietro non è più possibile.
Sembra, insomma, che finalmente la nomina del promotore sia ormai prossima.


Ma siete sicuri che la telenovela possa finire qui?


Dopo ci sarà il via alla gara di appalto (e qui siamo curiosi di verificare i tempi), occorrerà aprire le buste e chissà che non ci siano altre sorprese.

Solo allora il comune, sempre che non ci siano ricorsi, potrà affidare i lavori.

E anche noi di "Qui Magazine" ci vogliamo “cimentare” nello sport preferito di questi ultimi anni, quello relativo alla politica degli annunci o, se preferite, la data in cui realmente il nuovo stadio sarà funzionale.


Se tutto va bene, considerando i tempi tecnici e burocratici e almeno un anno per realizzare lo stadio, forse nella stagione calcistica 2009/2010 il Frosinone calcio e i suoi tifosi potranno finalmente godere di un nuovo impianto.

Non prima.

Soltanto allora sulla telenovela Casaleno comparirà la scritta “fine”.
Fine di un incubo durato “appena” quarant’anni…






PROJECT FINANCING

Ecco il project financing del Matusa-Casaleno, un’operazione economica che si aggira intorno ai 70 milioni di euro, così come si sta delineando in queste prime fasi.
Nel momento in cui la giunta delibererà e nominerà il promotore (il gruppo imprenditoriale che fa capo ad Arnaldo Zeppieri) si dovrà indire la gara di appalto.
Una volta che il bando sarà pubblicato dovranno trascorrere due mesi prima della presentazione delle offerte.
La procedura prevista prevede, poi, che il comune dovrà giudicare l’offerta più vantaggiosa per la collettività.
Il vantaggio del promotore sarà quello di poter calibrare la propria offerta su quella risultata migliore.




STADIO

Ma come sarà il nuovo stadio Casaleno?
Al momento c’è un progetto di massima, passibile di modifiche nel corso della prossima gara d’appalto.
Lo stadio prevede, comunque, una capienza complessiva di 13.326 spettatori suddivisi rispettivamente in 2.188 tra la curva nord e la curva sud, 3.340 nei distinti e 5.610 in tribuna.
Lo stadio sarà interamente coperto con tutti i posti a sedere sul modello dell’impianto olandese Az.
Una struttura altamente tecnologica capace di attrarre sette giorni su sette e non solo il giorno dell’evento sportivo.
Il nuovo Casaleno non sarà solo uno stadio ma un’area fitness, un pub, una discoteca, un albergo, aree ristoro e una struttura geodetica per i ragazzi dell’Unitalsi.
Previsti parcheggi a raso per 22.245 metri quadri intorno all’impianto e una nuova strada di collegamento tra l’anello del Casaleno e la Monti Lepini che potrà fungere come strada di accesso e deflusso per le tifoserie ospiti.


RIQUALIFICAZIONE MATUSA

L’intervento prevede che, al posto dell’attuale campo sportivo, nasceranno sette corpi di fabbrica da destinare a uso residenze, uffici e commerciale.
Gli immobili a uso residenziale saranno alti sette piani e nasceranno parallelamente a via Marittima dove sono previsti 9.100 metri quadrati.
Gli edifici a uso ufficio saranno ubicati dove attualmente c’è la curva sud.
Per quanto concerne i locali commerciali si prevedono 6370 metri quadri mentre in piazza Martiri di Vallerotonda nascerà una biblioteca e una sala eventi da duemila metri quadri distribuiti su tre livelli a uso pubblico.
Al centro, dove oggi insiste il campo da gioco, si realizzerà una piazza attrezzata con verde per un totale di 11.800 metri quadri e un collegamento pedonale con il fiume Cosa.
Previsti parcheggi a raso pubblici per 3.800 metri quadri e parcheggi interrati per 7.619 metri quadri.



Fonte: http://www.quionline.it/societa_dettaglio.asp?id=119

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